martedì 28 marzo 2017

Norcia timidamente apre le porte di numerose attività

 San Benedetto inondato di sole illumina la via






































La cittadina umbra, perla del regno della Sibilla, ricomincia a vivere e a respirare un'aria dolce di primavera.
La resurrezione del popolo figlio di Benedetto, con la sua tenacia, la fede, la forza di uomini di montagna, si contempla nei visi delle persone che hanno sopportato un inverno terrificante fatto di paura, freddo, abbandono.
Corso Sertorio si anima, Benito, Perla, Scilly (Patrizi), Brancaleone, De Filippo, tante le attività che riescono da qualche tempo a ridare speranza alla città ferita a morte.
I turisti che amano Norcia tornano a visitarla appena possono, nonostante le condizioni ancora complicate delle strutture alberghiere.
Ma non c'è nulla che possa fermare questo popolo di volenterosi.
Hanno dato prova di fierezza, di orgoglio, di grande umanità aiutandosi l'un l'altro.
Intorno alle mura ancora sassi fermi lì da sei mesi, ancora tetti divelti, chiese ingabbiate, case lesionate, ma la mano dell'uomo ripara di nuovo la rabbia della natura, a volte matrigna cattiva e impietosa!

Nella passeggiata fatta questa mattina a Norcia per www.umbriaclick.it, ecco le foto e il video registrato proprio nella città di Norcia.
Dalla nostra redazione è tutto.
Mariolina Savino

venerdì 24 marzo 2017

Umbria mi piaci tu: Amelia



Amelia, situata nella zona sud-ovest dell'Umbria, vicino al confine con il Lazio è la città del Germanico

 

 


Il territorio comunale è posto all'estremità sud della catena subappenninica dei monti Amerini ed è prevalentemente collinare. La città dà il nome al comprensorio dell'Amerino, che riunisce 9 comuni: Amelia, Montecastrilli, Avigliano Umbro, Penna in Teverina, Lugnano in Teverina, Guardea, Alviano, Attigliano e Giove.

 Foto a cura di Mariolina Savino








mercoledì 22 marzo 2017

Ki Club, palestra di eccellenza in fiamme





Ki Club fra fumo e panico, immediato intervento dei soccorsi, nessun intossicato grave








Foto e testo a cura di 
Mariolina Savino




L'impianto, fiore all'occhiello del fitness umbro, dove, alle ore 18,00 circa, si e' sviluppato un incendio, pare a causa di un pannello elettrico.
Bastia Umbra




Una palestra fra le più funzionali e apprezzate in Umbria, visibile dalla supestrada nel tratto Assisi-Perugia, per cause al vaglio degli inquirenti, anche se si parla di un pannello elettrico andato a fuoco, ieri in pochi secondi intorno alle 18.00, l'aria è stata resa irrespirabile dal fumo sprigionatosi in men che non si dica in  tutto lo stabile.
Immediata l'uscita di tutti le persone dalla scala di sicurezza, mentre alcuni sono stati soccorsi dai Vigili del Fuoco che hanno aperto due varchi attraverso le vetrate antisfondamento dell'impianto sportivo.
Immediatamente l'area è stata "nastrata" e i Vigili Urbani hanno garantito l'affluenza veicolare ai mezzi di soccorso, mentre tanta gente, molti curiosi e molti parenti degli sportivi intenti ad allenarsi, si sono recati sul luogo.
Imponente la macchina dei soccorsi, ambulanze, mezzi dei Vigili del Fuoco, Polizia e Carabinieri e fra tanti anche il sindaco della cittadina Umbra, Ansideri che ha assistito alle fasi di soccorso e recupero degli intossicati, prontamente assistiti dal personale sanitario.
L'opera dei Vigili del fuoco impegnati a cercare altri intossicati sll'interno della palestra si è protratta fino alle 20.00 circa.

Intervenuti sul posto Forze di Polizia, numerose ambulanze, Carabinieri e Polizia municipale, fra lo sconcerto degli astanti che nel frattempo si erano recati sul posto in attesa di notizie dei propri cari che generalmente sono ospiti della palestra.

Sono 8 gli intossicati.



Video e foto a cura della redazione di www.umbriaclick.it social

lunedì 6 marzo 2017

Umbria da vivere

Una regione tranquilla, bella, vivibile, percorribile a piedi..................

Umbria da vivere!

foto e testo a cura di 
Mariolina Savino



L'Umbria che molti hanno creduto completamente terremotata, solo in piccola parte ha subito i danni del sisma del 2016, sul crinale a confine con le Marche, zona di Norcia, Cascia, Valnerina alta.

Spoleto, Foligno, Assisi, Montefalco, Trevi e altre cittadine limitrofe al cratere, sono citta' visitabili, vivibili, pronte ad accogliere tutisti da ogni parte del mondo essi provengano. Anche la stessa Valnerina reagisce al mostro con  una Straordinaria edizione della Mostra Mercato del Tartufo Nero di Norcia e prodotti tipici della Valnerina per la durata di ben tre fine settimana.
Le bellezze, il clima, la storia e la cultura delle varie cittadine umbre, la centralità geografica, la gastronomia e la tipicità dei suoi prodotti, sono le caratteristiche ambite dagli avventori che cercano relax nella terra di Francesco.

L'Umbria vi aspetta!











mercoledì 25 gennaio 2017

Terremoto e neve, Italia di oggi e di ieri


 Il cuore è stretto, la mente concentrata sui fatti che da giorni riempiono pagine di giornali, TV che parlano per ore del dramma del Centro Italia, ma noi come eravamo?
di Mariolina Savino 



Sentire i racconti dei superstiti strazia il cuore e l'anima, e se prima credevo al fato oggi ne sono ancora più convinta.
Ma le zone montane dell'Abruzzo, l'Umbria, Marche e Lazio rischiano di morire lentamente, fare presto significa pensare a possibbili repliche di nevicate o terremoti, attrezzare la gente di prodotti a lunga conservazione, di pale, di militari pronti ad intervenire in caso di altra eccezionalità.
Questo terremoto avvenuto e sta avvenendo in tempi moderni, in centro Italia, nel sud di Europa, confrontarlo con altri eventi simili, pare ci riporti indietro di anni, a Messina o all'Irpinia.
Manca chi accentra tutto il comando dei vari comparti?
Forse.....
Io da piccola ricordo quando mio padre mi divìceva: Bernacca ha detto che nevica, in casa ci vogliono scorte eccezionali e poi farina, lievito e latte. Mettere a disposizione tanta legna, una volta c'era la famosa stufa economica che riscaldava, illuminava, cucinava e asciugava i panni...... Si perchè una volta nevicava tanto e non c'era nulla di eccezionale in questo, si poteva stare bloccati 15 giorni, a volte anche un mese, bisognava essere pronti, e il sale non doveva mai mancare per pulitre il cortile davanti casa e la pala per spalare e poi fare enormi pupazzi di neve, come quel gattone con un carbone in bocca che sembrava un sorce, ammirato da tutti davanti a casa mia, opera di mio padre.
Gli spazzaneve erano sempre pronti per intervenire....... 
Mia madre invece preparava la borsa per ognuno di noi con acqua, biscotti, formaggini di cioccolato della Ferrero e altri generi di conforto, un magioncino e un pantalone sportivo, sempre pronta davanti alla porta di casa perchè il terremoto per noi era sempre di casa........

Questo attuale disastro che oggi viene vivisezionato nei social, non ha ricevuto forse l'ascolto di chi doveva proteggere un popolo fiducioso, grandi passerelle, grandi promesse e poi il nulla, ancora c'è gente che da più di una settimana vive senza luce, riscaldamento e viveri. Rigopiano ci ha "distratti" da un immenso dramma vissuto nel cuore d'Italia, ma sono davvero tanti coloro che hanno avuto bisogno di medicinali, pane, pasta, latte.........
Fortunatamente i Vigili, Alpini, Polizia, Carabinieri, Finanzieri, Volontari, sono presenti e spesso fanno anche oltre il consentito per quella pietà umana che ci rende meno burocrati ma sicuramente migliori.



giovedì 19 gennaio 2017

Un altro giorno difficile per il centro Italia

Il centro Italia, cosi' delicato, fragile e meraviglioso che ha sempre rappresentato il cuore della penisola, oggi ridotto ad un cencio si' a causa dell'impetosa azione della natura, ma anche a causa dell'incuria e incapacita' dell'uomo di saper leggere la storia geografica e naturalistica e costruire con criteri anti calamita' naturali.
A questo si aggiunge il ritardo per soccorsi e aiuti reali per contadini e allevatori oltre alla popolazione inerme, infreddolita, impaurita e forse affamata.

Sta diventando difficilissima la vita per gli abitanti della montagna dopo le ulteriori e straordinarie scosse che si sono susseguite nella giornata di ieri.
Una slavina è piombata sull'albergo RIGOPIANO posto ai piedi del Gran Sasso A FARINDOLA,  a causa delle scosse reiterate e ancora non si conosce il bilancio dei feriti, è stato estratto un corpo nella mattinata ma si teme per la vita degli altri imprigionati nella struttura. Tratti in salvo due persone che si trovavano all'esterno, nella propria auto e che hanno dato l'allarme. 
Le famiglie sono in grande apprensione e stanno aspettando notizie ma è difficile comunicare con i soccorritori per problemi alle linee telefoniche.



Le più alte cariche dello Stato, dicono di non polemizzare e che tutto funziona.
Domanda sciocca e retorica magari, quando su zone montuose si sviluppano 45.000 scosse, le previsioni meteo annunciano lunghe presipitazioni nevose, quando non case, non moduli abitativi ma quattro tende e stalle di fortuna riparano alla meglio uomini e animali, che pensano i nostri illuminati politici che la gente sopporti in silenzio? Quando la nevicate copiose per giorni e giorni, la corrente salta per comparti interi, non si produce il pane, manca l'acqua, non vanno i termosifoni, non arrivano le provviste, non funzionano telefoni e cellulari, cosa dobbiamo fare un applauso?????????
Tanti tanti affettuosi complimenti ai volontari, pompieri, forze dell'ordine ma qui ci vuole l'Esercito, ci vogliono mezzi militari, turbine e quanto occorre in situazioni di estrema urgenza. Dio voglia che non dobbiamo piangere altri morti visto le tante frazioni isolate di cui non si sa nulla perchè non possono neanche chiedere aiuto visto che non funzionano ne corrente elettrica ne prendono i cellulari o i telefoni......


 

giovedì 1 dicembre 2016

Ho fatto il giro intorno alle mura di Norcia, lingua mortal non dice cio' ch'io sentiva in seno!

Ritorno nella mia Norcia

Giro tondo intorno alle mura a cuore della città

testo e foto a cura di Mariolina Savino 


 


Scendo dall'auto al primo avanposto della Protezione Civile, dei Vigili del fuoco, mi guardo intorno, cerco volti amici, persone e luoghi che per anni sono state la mia seconda famiglia e la mia seconda casa......
Ho lo stomaco stretto in una morsa, proprio quel Pub dove con mio figlio avevo cenato questa estate è inagibile, e intorno divise di tutti i colori, rosse, gialle, fluorescenti, nere, blu...... Una marea di persone appartenenti a questo o a quel corpo e poi gli alpini, e non ultimo i soldati dell'esercito italiano.
Incontro il Sindaco Nicola Alemanno, impegnato a disbrigare le innumerevoli richieste senza peraltro avere la sede ufficiale del Comune, ancora non agibile, e il Vice Sindaco Pierluigi Altavilla che mi saluta affettuosamente, poco dopo mi racconta del disagio di un amministratore che si trova gestire una città distrutta dove purtroppo le repliche continuano ed è complicato recuperare un vivevere sereno.

















La gente, mi dice, può scegliere se andare in albergo, sul lago o nelle tende, il problema attualmente è tirare finalmente una riga per ricominciare. Nella zona rossa non si può entrare se non accompagnati dai pompieri, ancora non è consentito il libero accesso e questo, sarebbe già il primo passo, per rivivere la città di Benedetto. Salutato Pierluigi mi inerpico per la salitella e mi fermo davanti la Porta che dà accesso al Corso Sertorio, cerco di fotografare ciò che posso, ma i Pompieri fanno entrare solo coloro che devono recuperare oggetti o medicine dalle proprie case accompagnandoli muniti di caschetto.

Comincio il mio giro e a dire il vero, sento le gambe che a volte mi cedono, un misto di tristezza, pianto, rabbia e un fiume di ricordi riaffiorano alla mente, la mia Norcia tanto amata, descritta in tutti i suoi particolari da circa un trentennio, oggi polverizzata dal terremoto implacabile, inumano, bestiale.

Continuo il mio andare avvistando Alpini di guardia ad una delle antiche porte di Norcia che mi salutano educatamente, io scatto e non trovo pace....

Il campo che stanno "lavorando" i militari con ruspe e camion, occuperà sicuramente dei moduli abitativi, e intanto macchine e camionette di ogni sorta di corpo armato e non, salgono lungo le mura divelte.

Sembra che una bomba sia esplosa con una forza immane, addirittura nel muro largo oltre un metro, si vede una apertura che si è creata durante il crollo, una finestra naturale che evidenzia la parte dietro stante.

Continuo a camminare con il cuore che in petto batte tipo batteria di metallo pesante......un muro crepato, poi un campanile ingabbiato in pericolo evidente di crollo e la facciata della chiesa, che è lì per testimoniare il suo antico retaggio.

Poco più avanti vedo intere pareti che si sono staccate dal muro principale......

Il percorso a piedi, fatto tutto intorno alle amate mura di Norcia, mi ha fatto incontrare anche il Comandante dei Vigili, Mario Bianchi, un carissimo amico che mi ha detto "speriamo di rivedere presto tutta intera la nostra Norcia".

Girando tutto intorno vede la terra che in una parte precisa della strada sembra una faglia e sopra di essa la distruzione è passata senza fare sconti.
A Norcia fra le tante divise e mezzi che ho visto ci sono pure gli speologi e geologi che sicuramente analizzeranno tutte le chiare evidenze di questo pesantissimo terremoto.

Verso la fine del mio giro dove il mio cellulare si è rifiutato di scattare altre foto, sonoi anadata a vedere quello che una volta era il negozio delle sementi di Renato, o meglio, della moglie di Renato, sopra al piano primo, un tavolo in ordine con tutte le sedie intorno con il lampadario visibile dalla strada perchè le due pareti sono andate giù e il vecchio emporio praticamente inabitabile........

Cosa dire, Norcia è una cittadina meravigliosa piena di gente laboriosa, gente che vuole far rinascere la città. L'impressione è che ci sono tante pesone utili a far superare ai nursini questo momento difficile.
Encomiabile il lavoro dei Vigili del Fuoco, Esercito Italiano, Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri e Protezione Civile.
Bravissimi anche i ragazzi di Norcia che si sono attivati per far sì che chi non ha più nulla, abbia potuto avere il necessario, per superare questo complicatissimo momento come mi raccontava Alberto Allegrini, uno degli angeli di questa storia moderna, dedito a fare video utili che pubblica su Facebook, per chiedere al buon cuore delle persone, tutte le cose utili per i terremotati senza sprecare risorse.

I produttori dei prodotti tipici, hanno venduto i loro prodotti grazie a internet e anche grazie alle prenotazioni che anno per anno giungono con dovuto preavviso.

Ora tutto il comparto socio, turistico, commerciale, sportivo,storico e culturale, dovrà recuperare spazi e luoghi per riprendere un minimo di vita normale, questo è fondamentale per chi a Norcia ci vuole vivere, lavorare e non si vuole allontanare per nessun motivo al mondo.