Quando le credenze popolari incrociano realtà telluriche
e l'arte non sopravvive alle scosse
a cura di Mariolina Savino

Da giorni il caldo torrido di questo strano ottobre aveva messo tutti
in allarme, nessuna prova scentifica di connessione fra caldo autunnale e
terremoto, tant'è che ieri pomeriggio, mentre una pioggerellina prima
stizzosa, poi insistente divenuta addirittura grandine, dopo una
giornata dal caldo anomalo, una scossa lunga e pesante susseguita da
un'altra non meno preoccupante, hanno dato ragione alle preoccupazioni
espresse dalla gente. Che questo terremoto abbia molte similitudini con
quello del '97 pare evidente, non è questa certo una conclusione
scentifica, assolutamente, è il comune sentire di tanti che hanno
vissuto una realtà in questa codigliera appenninica soggetta a grandi
scossoni e prutroppo, alla perdita di pezzi importanti di arte. Da
informazioni assunte nei territori umbri, ci sarebbero pochissimi feriti
nella zona di Visso, Ussita, Sant'Angelo. Pesante invece il bilancio
dei monumenti devastati dal sisma, che con le luci del'alba, fra pochi
minuti, evidenzierà tutto lo sfacelo avvenuto in pochi secondi.
Le scuole saranno chiuse per controllare le strutture e si ricomincia con le verifiche in un territorio immenso. Intanto questa mattina un vento freddo lancia raffiche contro le imposte facendole scricchiolare, alle scosse notturne, certamente più lievi, si è aggiunto il lamento di Eolo che a dire il vero, ha aumentato il disagio di tanti che sono rimasti a dormire in macchina, per la paura di svegliarsi con qualche mattone in testa. Sopravviveremo anche questa volta ma garantisco che per me, che da sempre, prima in Basilicata e poi in Umbria, ho fatto incetta di terremoti, quella prima, seconda e terza scossa di ieri sera, rimarrà impressa nella mia memoria.
e l'arte non sopravvive alle scosse
a cura di Mariolina Savino


Le scuole saranno chiuse per controllare le strutture e si ricomincia con le verifiche in un territorio immenso. Intanto questa mattina un vento freddo lancia raffiche contro le imposte facendole scricchiolare, alle scosse notturne, certamente più lievi, si è aggiunto il lamento di Eolo che a dire il vero, ha aumentato il disagio di tanti che sono rimasti a dormire in macchina, per la paura di svegliarsi con qualche mattone in testa. Sopravviveremo anche questa volta ma garantisco che per me, che da sempre, prima in Basilicata e poi in Umbria, ho fatto incetta di terremoti, quella prima, seconda e terza scossa di ieri sera, rimarrà impressa nella mia memoria.