La terra trema correte....................
A cura di Mariolina Savino
Foto di archivio di redazione
alcune tratte da internet
Si cerca velocemente la via di fuga, ci si infila un pantalone.... ma no non c'è tempo o "scappi" dalla cabina doccia tutto bagnato, infreddolito, terrorizzato e "acchiappi" una coperta, cercando di coprirti e corri verso quel fuori, che ti garantisce salva la vita, inciampi, cadi, ti rialzi e riparti in secondi che sembrano anni e ancora il mostro non si placa, ha deciso di farti capire che lui comanda, tu sei lì e subisci meschino e fuori controllo, un evento naturale come la pioggia o il vento, anche se fortunatamente, molto meno frequente.
Sì perchè il terremoto è un evento del tutto naturale, ma che nei secoli ancora non ci ha insegnato ad agire e reagire.
Le case, le chiese e tutti gli edifici pubblici e privati, antisismici o no, subiscono danni o lesioni più o meno irreversibili, quando la forza della natura sprigiona il suo potenziale.
Noi mettiamo in sicurezza vite umane e opere d'arte mllenarie in luoghi che riteniamo sicuri, protettivi e che invece, possono diventare la nostra gabbia.
Fortunatamente riguardo alla città di Norcia, questo sisma iniziato il 24 agosto 2016, (non dimentichiamo che Amatrice piange i suoi morti), aveva già messo tutti in allarme e le costruzioni fatte ad opera d'arte più la prevenzione di molti che da tempo dormivano fuori casa, spesso in macchina o ricoveri di fortuna, non ha causato morti o feriti gravi.
Anche il patrimonio artistico ogni volta subisce perdite di testimonianze antiche, o la caduta di chiese, abazie, campanili, musei, parte essenziale della nostra civiltà da voler tramandare ai posteri.
Noi possiamo osservare i fenomeni, parlarne, porne l'accento ma non siamo tecnici ne' tantomeno scenziati, ma ci risulta difficile capire perchè, avendo importanti e ed autorevoli istituti che seguono i vari eventi sismici, vulcanologici e una Protezione Civile attiva e competente, oltre ad un Ministero per i Beni Culturali, non viene redatto un piano epocale, definitivo che possa farci sorridere al passaggio di un qualsiasi evento sismico e non vedere persone terrorizzate, che devono andare dallo psicologo per curarsi dal trauma da scossa tellurica, morti o feriti o gente sfollata, mandata lontano da casa a tanti chilometri di distanza aumentando disagio e dolore e scomodità, che grazie alla solidarietà di tanti comunque, ottengono beni di prima necessità, ma, passato il primo momento emotivo, i problemi rimangono su territori operativi fino al momento del terremoto, poi feriti e con poche possibilità di un immediato recupero.

arrivano dove e come vengono gestiti, perchè non viene messo on line una applicazione che mostra quanti soldi arrivano, come vengono spesi, quanti e se ne rimangono e dove vanno a finire?
Il terremoto è come la guerra, c'è chi perde tutto e chi si arricchisce, in tempo di social questo problema può essere affrontato e sconfitto.
l'economia italiana con il turismo, la produzione dei prodotti tipici, la buona gastronomia, il rispetto dell'arte e la cura del patrimonio artistico, la cura dei parchi, l'inventiva degli imprenditori genius loci di una terra che ha richiamato gente da tutto il mondo.
Ora è la Valnerina ad avere bisogno del mondo, sperando che in futuro, non debba accadere ancora, di ritrovarsi improvvisamente senza casa, in pericolo di vita e con con i prodotti sepolti dalle macerie, con una vita tutta da ricostruire considerando che qui, in Valnerina, l'inverno si fa sentire, l'umidità penetra nelle ossa e gli anziani che hanno resistito a tante calamità, vengono messi a dura prova, peggio poi se gli propongono di andare lontano dalla loro amata montagna che, anche se li ha traditi, è ferita anche essa in maniera evidente, per la tremenda faglia trasversale che mostra tutta la fragilità del Vettore e di tutta la vallata intorno.