
La gara estiva prelude ad una stagione di sfide, sfottò e preparazioni per l'evento settembrino, dove il più bravo dei bravi, porterà al proprio rione il drappo di palio desiato da ogni quintanaro.



Alberto Mesca, editore, giornalista ed anche grande quintanaro, resta nel Campo de li Giochi come uno dei grandi di questa manifestazione. Tutto ciò che oggi è comunicazione, prescinde dalla caparbietà dell'imprenditore spoletino di origine ma folignate
autentico di adozione, che ha visto nella Quintana, un meraviglioso motivo per parlare di Foligno, conosciuta grazie alla Quintana in ogni dove.
Ariodante Picuti e il suo vice presidente Amedeo Ciancaleoni, amici entrambi e grande estimatori dell'editore Alberto Mesca, favorirono lo sviluppo del Cittadino apprezzando l'opera editoriale, nonostante delle resistenze allora nel consiglio, aveva l'occhio lungo Picuti, ed aveva individuato in quella attività redazionale e fotografica de Il Cittadino, il futuro della manifestazione.
Prima Pierluigi Mingarelli e Domenico Metelli poi, a sua volta, hanno ereditato tale importante rapporto con Mesca, un connubio che Domenico Metelli Presidente dell'Ente Giostra della Quintana di Foligno, ha mantenuto fino alla dipartita dell'editore e che anche tramite Mauro Silvestri, collega e amico di lunga data, avrebbe voluto, come ha avuto modo di confidarmi più volte, continuare a far vivere grazie a loro, la propia opera.
Un silenzio pieno di significato cala sul campo de li giochi, prima del fragoroso applauso a ricordo di chi non c'è più, c'è anche chi, come me, preferisce ricordare Alberto, con quello che è un tempo lunghissimo vissuto insieme incontestabile e fatto anche di una redazione gioiosa, tante risate, migliaia di amici sparsi ovunque, un cellulare incandescente e il computer sempre pieno di file e foto, una vita al servizio di tutti per donare immagini e parole, una vita ben spesa che la Giostra della Quintana Vorrà ricordare come quella di unoi dei migliori dei suoi figli, gli anelli Mesca li ha "infilati" con la penna e non con la lancia, ma resta un cavaliere verace di Quintana.