Arrabbiati è dire poco, in piazza per fotografare istanti memorabili di un lavoro che dura 365 giorni da parte di chi crea scenografie artistiche dello spettacolo in piazza della Repubblica, i fotoreporter che sono sempre più relegati in ambiti ristretti e con minime possibilità di movimento per fare il proprio lavoro.
Una questione annosa discussa da molti di noi, ricordo anche da alcuni colleghi scomparsi di recente, di meravigliose e belle foto, video e giornali che sono apprezzati ma complicatissimi da poter realizzare. La possibilità di fare realmente foto o vedere scene da poter poi descrivere in articoli utili per confezionare tabloid, pagine web o quotidiani, oramai sono un ricordo, la sensazione di rubare una foto o un evento da descrivere è davvero imbarazzante (....e con tanto di pass).
Da quando poi è stata aggiunta la sicurezza che per ordini superiori stabilisce chi può stare, chi no e chi cacciare, la situazione è diventata davvero paradossale.
Così è avvenuto che fotorepoter accreditati, costretti in posizioni non favorevoli per poter scattare foto per i propri giornali, sono stati messi praticamente "alla porta" dai tatuatissimi uomini della sicurezza.
Ovviamente la polemica impazza e oltrepassa l'argomento reale che avrebbe visto protagonista la sfilata del corteo pre gara.
Alla gestione della Piazza si aggiunge un particolare che fa davvero pensare, il Rione la Mora che è ubicata in quel sito, animoso, vivace, meraviglioso con le sue tinte forti verde e giallo, rione che rendeva viva una splendida manifestazione di popolo in piazza, bene quel Rione in piazza non c'era, rendendo imbalsamata una rappresentazione, che sembrava lontanissima da chi la stava vivendo.
La libertà di espressione ci garantisce di esprimere liberamente il nostro pensiero utile a volte anche a migliorare un evento, avremmo voluto raccogliere tutte le belle parole di chi è venuto da lontano a godere della Quintana ma in verità, la gente era davvero arrabbiatissima per stare lì e non riuscire a vedere e men che meno fotografare, una dama, un paggetto, un cavallo o cavaliere.
Quello che intristisce è che dai social anzichè vedere migliaia di foto stupende dei fotografi folignati e non solo, sono state tolte anche quelle delle passate edizioni.
La Quintana è di tutti e principalmente di chi a Foligno non può venire o tornare e costoro, solo dalle foto di tutti noi, dai nostri articoli, apprenderanno della bellezza, della gara, dell'amore dei giornalisti e fotografi, fotoamatori folignati e non, per un evento cittadino storico e essenziale per la città di Foligno.
Solidarietà al collega Stefano Preziotti
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