Aura
Di Tommaso
piccola
grande donna
Aura, conosciuta in ogni dove per la sua frenetica attività sociale e politica, donna forte, volitiva, umana, piena di doti straordinarie che non facevano di lei, la solita comunista testarda, ma una donna impegnata in politica, una che ci credeva veramente, una che aveva rispetto grande per chi non la pensava allo stesso modo.
Io e Aura, Camillo e Don Peppone da mattina a sera, ma legate da un grande rispetto, un affetto che è rimasto dentro a ognuna di noi, anche se la vita poi, ci ha viste vivere lontane, in città diverse.
Abbiamo passato momenti bellissimi insieme, un periodo condividevo una stanza del suo ufficio, con la mia piccola agenzia, e poi il Palio del Fantasma, e le corse per la Pro loco, il Frantotipico, nel 1998 e quelli a seguire per la mia gestione, Il presepe vivente, le prime edizioni del Paese delle Fiabe, Il Bacco Felice, La Collina dei Ciliegi, e le corse a Foligno e Perugia, spesso insieme senza soluzione di continuità. Si perchè Aura, era come Bianconiglio, sempre a correre dietro ad un orologio, con un ritardo oramai parte del suo essere, che cancellava con quel suo bonario sorriso. Ti scelsi quale Madrina di cresima di mia figlia Elisia e i nostri ragazzi, sono cresciuti insieme, nella casetta sull'albero, nella tua grande casa, dove c'era sempre allegria.
Io non credo che avresti voluto vedere la tristezza intorno a te, anche se a dire il vero non è facile accettare il trapasso di una persona cara a cuor leggero, sono certa che vorresti canti e suoni e non lacrime e disperazione di chi ti ha amato e ti amerà sempre.
Hai fatto tanto per tutti e non meritavi certo, una così precoce fine dei tuoi giorni, amica mia.
Avrei voluto vederti sindaco del Comune di Castel Ritaldi, era un tuo sogno che non sei riuscita a realizzare, sono certa saresti stata una delle migliori Amministratrici dell'Umbria.
Ti avevo intervistato qualche anno fa e allego il link https://spoletojournal.wordpress.com/tag/aura-di-tommaso/ per chi vuole rileggere alcuni stralci di una ventina d'anni vissuti sempre a mille, fra le corse quotidiane, le nostre famiglie che crescevano, le idee che spesso divergevano e un confronto sempre genuino e sincero.
Cara amica mia, ho saputo tempo fa che stavi male, avrei dovuto correre da te, ma nella mia vita la sofferenza non è mai mancata e lo strazio di vederti sofferente mi ha frenato.
Mi rimane il bel ricordo di noi che andavamo da un paese all'altro, con la nostra sigaretta sempre accesa, con un buon caffè, che non si siamo mai negate, mentre facevamo commissioni come prendere i costumi per il Palio, organizzare sempre qualche festa a San Giovanni, a Colle del Marchese, alla Bruna o a Castel Ritaldi.
Sei stata una straordinaria moglie ed una madre esemplare per Mirco e Massimiliano, una nonna stupenda e anche una nuora paziente quando Serafino stava male e tu lo hai assistito con amore come fossi stata sua figlia.
Un giorno ci ritroveremo e parleremo di tutti quei progetti mai realizzati, che ci riempivano il cuore e l'intelletto.
Donne come te, mia cara Aura, sono davvero poche e tu sei stata una di quelle poche che godevi di tutta la mia stima anche se, non sempre,
vedevamo le cose allo stesso modo.
Ti abbraccio e senza retorica, sono certa che lassù davvero da questa notte, brillerà una stella in più, che la terra ti sia lieve.
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